domenica 15 settembre 2013

E la chitarra elettrica nacque a Galliate

Sentii questa storia per la prima volta alla Bocconi raccontata dal presidente di Assolombarda Meomartini.
Inutile dire che la cosa mi colpì e inizai le ricerche. Ebbene sì alla faccia di Knopfler,Clapton e compagnia briscola la chitarra elettrica nacque a galliate.

Ecco i fatti così come ce li descrive il sito fetishguitar

"Valentino Airoldi, di Galliate (Novara) passava le serate a suonare la chitarra con gli amici ma aveva gli stessi problemi dei colleghi di oltre oceano: riuscire a farsi sentire da più persone .
Airoldi, che lavorava come tecnico presso la centrale SIP di Novara, iniziò ad armeggiare con vecchi ricevitori telefonici fino a costruire un dispositivo costituito da una calamita e da due bobine.
Nel 1937 piazzò quel rudimentale rivelatore su un manico di chitarra senza cassa, allacciò i capi delle bobine alla presa “phono” della radio e dal cono uscì, come un primo vagito, il suono della neonata chitarra elettrica. Il dispositivo fu poi applicato anche a un mandolino, con i medesimi risultati.
Come si può osservare nella foto qui riportata, l’Airoldi mostra una chitarra e un mandolino “solid body” con la data del giornale –La Gazzetta della sera- del 29, 30 settembre 1937: per questo si può dire che abbia anticipato i pur illustri colleghi d’oltreoceano. Questa invenzione non fu commercializzata nè sfruttata industrialmente e l’Airoldi si accontentò di continuare a suonare in osteria con gli amici e di appendere poi i suoi strumenti al chiodo"

E qui nasce l'annoso tema del  passaggio dall'idea al business, dell'importanza del brevetto e, come novarese, di un territorio che sappia premiare  le buone idee prima che lo facciano gli altri.
Sarebbe  carino che noi novaresi almeno ne celebrassimo il ricordo recupurando altre testimonianze su questo geniale concittadino, meglio tardi che mai....

 

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